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Perchè gli otaku italiani amano tanto i mercatini?

Il Giappone è una delle mete più ambite dai viaggiatori italiani, attratti dal fascino della cultura orientale, dalla tecnologia avanzata, dalla natura incantevole e dalla gastronomia raffinata. Ma il Giappone non è solo un Paese da visitare, è anche una fonte di ispirazione per molti appassionati di anime, manga, videogiochi, musica e moda, che si ritrovano in eventi dedicati a questi temi, come i mercatini giapponesi, le fiere del fumetto, i raduni otaku e le sfilate cosplay.

Ma da dove nasce questo interesse per la cultura popolare giapponese? Quali sono le ragioni che spingono gli italiani a vestirsi come i loro personaggi preferiti, a collezionare gadget e fumetti, a imparare la lingua e le tradizioni del Sol Levante?

Le origini di una passione

La passione degli italiani per il Giappone ha radici lontane, che risalgono agli scambi commerciali e culturali tra i due Paesi fin dal XVI secolo. Tuttavia, è solo nel secondo dopoguerra che il Giappone inizia a esercitare un forte fascino sul pubblico italiano, grazie alla diffusione dei primi film di registi come Akira Kurosawa, Yasujiro Ozu e Kenji Mizoguchi, che mostrano la bellezza e la complessità della società giapponese.

Negli anni ’60 e ’70, il Giappone diventa anche una potenza economica e tecnologica, che stupisce il mondo con le sue innovazioni e i suoi prodotti di qualità. In questo periodo, arrivano in Italia anche i primi cartoni animati giapponesi, come Astro Boy, Heidi, Goldrake, Candy Candy e Mazinga, che conquistano il cuore di milioni di bambini e ragazzi, che si appassionano alle storie avventurose e sentimentali dei protagonisti.

Negli anni ’80 e ’90, il fenomeno dei cartoni animati giapponesi si amplia e si diversifica, dando vita a generi e sottogeneri che spaziano dal fantasy alla fantascienza, dallo sport al giallo, dal romantico al comico, dal drammatico al horror. Tra i titoli più famosi di questo periodo, ci sono Dragon Ball, Sailor Moon, Ranma 1/2, Detective Conan, Slam Dunk, Evangelion, Cowboy Bebop e molti altri, che creano una vera e propria cultura popolare giapponese in Italia.

L’esplosione della cultura otaku

A partire dagli anni 2000, la cultura popolare giapponese diventa sempre più varia e articolata, e si arricchisce di nuovi elementi, come i videogiochi, la musica, la moda, il cinema, la letteratura e l’arte. In questo contesto, nasce e si sviluppa il fenomeno degli otaku, cioè dei fan appassionati e competenti di un determinato aspetto della cultura giapponese, che lo coltivano come hobby o stile di vita.

Gli otaku italiani si organizzano in gruppi, club, associazioni, siti web, blog, forum, riviste e podcast, dove condividono le loro conoscenze, le loro opinioni, le loro esperienze e le loro emozioni legate al Giappone. Inoltre, partecipano a eventi e manifestazioni dedicate alla cultura giapponese, come i mercatini, le fiere, i raduni, i concerti, le mostre e i corsi.

Tra le attività più popolari tra gli otaku italiani, c’è ovviamente il cosplay, cioè l’arte di travestirsi e interpretare i personaggi dei propri anime, manga, videogiochi o film preferiti. Il cosplay è una forma di espressione creativa e di divertimento, che richiede abilità, impegno e passione. I cosplayer italiani si esibiscono in sfilate, concorsi, spettacoli e shooting fotografici, e si confrontano con i cosplayer di altri Paesi, in una competizione amichevole e stimolante.

Le ragioni di un amore

Ma perché gli appassionati italiani amano tanto i mercatini giapponesi, otaku, cosplay e le fiere del fumetto? Quali sono le motivazioni che li spingono a seguire la cultura popolare giapponese con tanta dedizione e entusiasmo?

Le risposte a queste domande sono ovviamente soggettive e personali, ma possiamo individuare alcune ragioni comuni, che riguardano sia il contenuto che la forma della cultura giapponese.

Il contenuto: la cultura popolare giapponese offre una vasta gamma di storie, personaggi, temi, generi e messaggi, che possono soddisfare i gusti e gli interessi di un pubblico eterogeneo e esigente. Le opere giapponesi sono spesso originali, creative, coinvolgenti, e profonde, e riescono a trasmettere valori positivi, come l’amicizia, l’amore, il coraggio, la lealtà, il rispetto, la giustizia e la pace.
La forma: la cultura popolare giapponese si esprime attraverso una varietà di linguaggi, media, stili e tecniche, che ne arricchiscono l’espressività e l’attrattiva. Le opere giapponesi sono spesso caratterizzate da una cura del dettaglio, una qualità artistica, una bellezza estetica, una fantasia visiva, una musicalità sonora e una fluidità narrativa, che ne rendono l’esperienza unica e indimenticabile.

In conclusione, possiamo dire che gli appassionati italiani amano tanto i mercatini otaku e le fiere del fumetto perché trovano in essi una fonte di divertimento, di apprendimento, di condivisione, di appartenenza e di identificazione. La cultura popolare giapponese è per loro un modo per arricchire la propria vita, per esprimere la propria personalità, per scoprire il proprio potenziale e per avvicinarsi a una realtà diversa e affascinante, che li fa sognare e li fa crescere.

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