Dietro le lettere ”nymphsblood” si nasconde Sofia, una cosplayer romana di 23 anni. Studentessa di psicologia, fin dalla tenera età è sempre stata una persona molto riflessiva e per questo ha sempre avuto bisogno di manifestare le proprie emozioni attraverso la creatività. Ama qualsiasi tipo d’arte, e nonostante la sua introversione, quando sta in compagnia si trasforma e diventa una persona molto solare. Sin da piccola si cimentava pomeriggi interi a giocare con il makeup, poichè purtroppo veniva spesso bullizzata dai suoi compagni di scuola per il suo aspetto.
Il makeup era per lei un modo per cambiare, essere diversa dalla Sofia che doveva subire angherie ogni giorno, ed anche per queste ragioni naque la passione per il cosplay. Quando a 15 anni, attraverso consigli di amici iniziò a guardare intensamente anime (nonostante già ne guardasse a bizzeffe in tv da piccolina) le si aprì un mondo. La voglia di essere come i personaggi che amava tanto era diventata incontenibile, e così ha iniziato a dare sfogo alla sua creatività. Adesso Sofia è una giovane donna ma non è tanto diversa da quella bambina che si mascherava per vedersi in modo differente.
Nymphsblood è il terzo di una serie di nickname scelti da Sofia ma sicuramente quello definitivo: é un nome molto rappresentativo della vita personale della giovane ragazza romana, a cui lei è molto legata. ”Sangue di ninfa”, una caratteristica delle ninfe è la loro innocenza, la loro inconsapevolezza riguardo il potere che hanno sugli altri; infatti sono note per la loro bellezza e diverse figure mitologiche le desiderano ossessivamente e fanno di tutto per possederle. Mi piacerebbe rievocare l’immagine delle Ninfe che, mentre innocentemente fanno un bagno nel lago vengono spiate da un Satiro; loro non sono minimamente coscienti dell’effetto che la loro vista ha sul fauno, eppure lui è totalmente rapito e prova ad avvicinarle. Quest’immagine rappresenta un po’ la vita della giovane Sofia che, a causa degli anni di bullismo ancora oggi non riesce ad acquisire consapevolezza dell’effetto (opposto a quello di quegli anni bui) che ha sulle persone. Una ninfa che ancora oggi ”sanguina”.
Il primo cosplay Nymphsblood lo realizzò a 15 anni, una versione femminile del noto protagonista di Tokyo Ghoul: Kaneki Ken. Fu anche il primo abito che cucì lei stessa insieme all’aiuto della dolce nonna, sempre disposta ad aiutarla anche in queste cose per lei ovviamente stravaganti. La scelta ricadde proprio su Kaneki in quanto Sofia si rivedeva molto in lui, un personaggio a metà tra due mondi, gli umani ed i ghoul, senza però appartenere a nessuno dei due. Senza un vero luogo d’appartenenza, kaneki non era ”nè carne nè pesce” come si suol dire, e così si è sempre sentita la giovane ragazza: sola tra le persone, senza un mondo a cui appartenere.
Nonostante la grande quantità di cosplay realizzati negli anni, Nymphsblood è molto legata ad un cosplay recentissimo, ovvero Boa Hancock. Hancock è la definizione di bellezza, in One Piece è considerata ”la donna più bella dei 7 mari”, ed è sempre stata tutto ciò che una bambina presa in giro per il proprio aspetto avrebbe voluto essere. Oltre ad essere bella, Hancock è anche fortissima, Imperatrice dell’isola di Amazon Lily e Capitano delle Piratesse Kuja. Una donna che, nonostante il suo passato di sofferenza si è fatta strada contando sulle sue forze fino a diventare una delle donne più potenti in assoluto. Sicuramente una figura da cui prendere esempio.
Il cosplay è un insieme complesso, secondo Nymphsblood: un bel vestito cucito a mano senza un makeup che valorizzi il tutto non rende quanto invece renderebbe un cosplay comprato con un makeup meraviglioso. Sofia ama preparare i prop da sola in quanto è un modo in più per sfogare la propria creatività, soprattutto per progetti particolari. Cucire richiede tanto tempo che la cosplayer romana tra l’università e la musica (è infatti una cantante e pianista) non ha a disposizione.
Sofia ci ha confidato:
”Per diventare dei bravi cosplayer ci vuole tanto amore … soffrendo di depressione c’è stato un periodo in cui fare cosplay era diventato quasi un obbligo, non mi rendeva più felice e lo facevo solo per aggiornare ogni tanto il mio profilo. I miei lavori ovviamente ne hanno risentito tanto, almeno ai miei occhi era chiaro che mancasse qualcosa, mi sembrava come se in ogni foto i miei occhi trasmettessero un po’ un senso di ”vuoto” ”.
Nonostante questo la giovane ragazza non si è buttata giù, ma anzi, dopo aver partecipato a delle fiere le è tornata la voglia e l’amore per il cosplay. Ora lo fa appena ha un momento libero, e si sente felice. La priorità è se stessa, i suoi lavori devono piacere in primis a lei altrimenti non si sente a proprio agio a mostrarli a tutti. Potrà sembrare banale ma, la cosplayer ha tolto diversi post nonostante ci fosse stato un ottimo feedback proprio perchè non riusciva a non vedere quel ”vuoto” negli occhi. Questo aiuta molto anche ad accettare le critiche; se un lavoro piace all’autore in primis le critiche non riescono a scalfire il senso di soddisfazione ed amore che il content creator prova nei confronti della sua opera. Paradossalmente, pur essendo una perfezionista è proprio l’amore per sè stessa e per i propri lavori che permette a Nymphsblood di non alterare il proprio umore a causa di eventuali critiche.
Nymphsblood ha voluto specificare:
”Il senso del cosplay è divertirsi! Essere felici interpretando un qualsiasi personaggio e piacersi anche vedendosi in modo diverso”.
Secondo lei infatti gli o.c sono cosplay validi quanto i personaggi non originali, in quanto l’unica cosa importante sarebbe la felicità che indossare un determinato costume e vedersi in un modo differente suscita nelle persone.
”Il cosplay non è una competizione, non deve separare ma unire”.
Per ora la l’evento preferito di Nymphsblood è il Lucca comics. Ha partecipato la prima volta alla scorsa edizione ed è stato ”magico”.
”Ho stretto tante nuove amicizie e conosciuto tante persone, è stato bellissimo poter condividere la mia passione con così tanta gente!”.
Infatti a detta sua è uno degli eventi più divertenti al quale abbia mai partecipato. A rendere il tutto stupendo è il clima di accettazione ed inclusione che si è creato quando lei ne ha preso parte lo scorso Ottobre. ”Quei ricordi rimarranno sempre nel mio cuore.”
Come detto in precedenza Nymphsblood è una cantante, le piace molto unire la musica al cosplay cantando canzoni legate ai personaggi che interpreta (magari proprio indossando il loro cosplay). I videogiochi e gli anime sono uno spunto musicale essenziale per la sua formazione, infatti la maggior parte dei brani che studia derivano proprio da questi. Questa passione le ha anche permesso di studiare la tecnica di musica totalmente diversa da quella europea, con melodie affascinanti quanto complicate. Anche i suoi studi musicali quindi hanno tratto grande beneficio dalla passione per il cosplay. Grazie al cosplay ha stretto tante nuove amicizie tra cui una spicca su tutte, quella con Tomie Monarca che ormai è diventata come una sorella per lei. Il cosplay è diventato ancora più divertente da quando lo fanno insieme e le ha aiutate a legare tanto; partecipano sempre insieme agli eventi facendo cosplay di gruppo. Sono diventate inseparabili sia in che out of cosplay.
”Tomie Monarca è una cosplayer meravigliosa, mette tanto amore in quello che fa e mi spinge sempre a dare il meglio di me stessa”.
Non trovi stressante a volte, o quanto meno ti è mai capitato, di imbatterti in persone che ti criticano per il modo in cui fai Cosplay magari prendendoti anche in giro?
Secondo Sofia, i social network e lo streaming hanno avuto un impatto fondamental’ nella diffusione del cosplay: queste piattaforme permettono di condividere la propria passione per i cosplay anche in assenza di eventi o fiere. Proprio durante la quarantena Sofia decise di aprire il suo profilo cosplay per ovviare alla mancanza di interazioni sociali legate a questa passione. ”Fare delle foto da condividere permette anche di revisionare e migliorare più volte il proprio lavoro, fino a raggiungere un livello soddisfacente” racconta la cosplayer appassionata anche di fotografia, che si diverte molto a sperimentare con nuovi sfondi o nuove idee per le proprie foto. Fare delle foto in cosplay la aiuta a sopportare giornate noiose o tristi. Pur barcamenandosi tra lo studio e gli altri impegni riesce sempre a lasciarsi uno spazio di tempo che dedica fare ciò che le piace e la fa stare bene.
”… è fondamentale per la salute mentale”.
Per scoprire l’immensa creatività di Sofia basta andare a visitare il suo profilo all’indirizzo: instagram.com/nymphsblood.
L’articolo Sofia Nymphsblood: dal gioco la scintilla creativa proviene da CorriereNerd.it.
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